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Anàrion osservò l'orizzonte. A lungo. Davanti a lui si ergevano gli Emyn Muil: la catena rocciosa che tante volte aveva già veduto.
Quella vista gli riportò alla mente tutte le volte che i suoi superiori gli avevano detto di evitarla, e tutte le volte che invece gli avevano ordinato di pattugliare.
<< Quelle dannate colline sono perfette per imboscate, ma anche per nascondersi e da là attaccare le carovane che gli passano accanto. Se solo riuscissi a vedere un rivolo di fumo che tradisca le mosse del nemico. Se solo potessi godere della vista delle aquile o di altre creature del cielo. Mithrandir, e' in questi frangenti che mi manchi di più. Cosa mi diresti in questo momento?>>
Il vecchio ramingo sussurrava tra sè e sè, come spesso faceva per tenersi compagnia durante le lunghe notti di guardia sulle mura di Minas Tirith, in gioventù.
Poi una mano amica gli si posò sulla spalla. Egli non trasalì. Sapeva bene di non essere solo. Era difficile prendere di sorpresa chi è abituato a prendere di sorpresa gli infidi Goblin e gli scaltri orchi.
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Le perdite ingenti delle passate azioni, il dolore negli occhi di Ioreth che impastava lacrime e sudore, tutte queste cose hanno reso taciturno il Gondoriano. Vaga, senza sonno, sulla costa rocciosa degli Emyn tenendo sotto controllo i movimenti amici e possibili nemici. Incoccata una freccia piumata di cigno. Scorge, d'un tratto, la figura imponente di Anarion. No, non comprende i suoi borbottii ma con cautela si avvicina, percependolo inquieto, ponendo una mano sulla spalla, forse prendendosi più licenza di quello che compete <non portare il peso dei pensieri cupi, rendono le stelle scure e il cammino celato, hir non> sospira quindi scaldando un tenue sorriso..< vinceremo anche questa scura minaccia..> cenna verso il cielo e toccando con la mano, liberata della freccia, l'albero di Gondor bulinato sulla sua gorgiera..<fioriscono nella tempesta i figli di Telperion> rimanendo.quindi li in silenzio a fare compagnia
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Anàrion si voltò e vide il fratello di Ioreth al suo fianco. Dopo averlo ascoltato sospirò tornando con lo sguardo alla tetra skyline.
<< Avremo vinto quando avremo vinto, Ithillion. Fino a quel momento non avrò pace nè remora alcuna. Ogni mio pensiero, ogni frutto del mio intelletto e della mia esperienza sarà speso in direzione dell'obiettivo: proteggere il regno e i sudditi del mio Signore, del mio Re. >>
Detto questo, cosa che sembrò dargli forza, rinvigorirlo nell'animo e nel respiro, si voltò nuovamente verso Ithillion.
<<abbiamo molti problemi da risolvere ancor prima di comprendere come scovare e abbattere il nemico.
Molte nuove reclute, molti ancora inesperti o che non sanno come combattere in formazione e in modo coordinato tra loro. Alcuni sembrano scappati di casa, letteralmente, mentre altri hanno una esperienza lunga come solisti, cosa che gli da poca disposizione nel tollerare chi non può vantare pari titoli.
Un mese fa diedi il rango di luogotenenti a tre di loro per responsabilizzarli e avere una linea di comando che potesse eventualmente funzionare anche in mia assenza. Non posso dire di essere soddisfatto di tutti loro, ma in queste condizioni è tutto quanto possiamo fare con quello che abbiamo. Ora è tempo di progredire. Questa unità di raminghi è atipica. Credo sia giunto il tempo di strutturarla come un vero e proprio reggimento più che come una squadra, formalizzando la divisione in reparti specializzati, ciascuno con la propria linea di comando e le proprie prerogative operative. I portali per gli stellium planari non si aprono da molto tempo, il che non mi ha dato la possibilità di approfittarne per fare altri addestramenti. A questo punto credo che dovrò procedere in itinere, applicando aggiustamenti di volta in volta, ancor prima di arrivare a Cair Andros.
Questa sera mi riunirò con i luogotenenti e gli esperti, e valuterò con loro il da farsi. >>
Anàrion poi si volse verso i vari versanti delle colline di fronte a lui.
<< Quando penetreremo quelle colline, tra circa un mese, avremo già pattugliato e rimappato tutto il territorio circostante. Lo faremo divisi in squadre. Per allora voglio che gli Aradan siano pronti a combattere come un sol uomo. >>
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